Landini contro Renzi

RenziVsLandini

Landini versus Renzi: dopo le scaramucce tra nani uno scontro tra giganti

Parliamo in modo franco, Landini è il solo che possa provare ad opporsi a Renzi. Lo è grazie alla caratura della sua persona e grazie al non trascurabile particolare di essere un leader sindacale e non politico. Con i tempi che corrono, tempi in cui subiamo la politica non illuminata dei nominati, essere leader sindacale significa avere ancora un contatto diretto e ravvicinato con il proprio popolo. Questo tipo di contatto manca alla politica che, se non periodicamente rinnovata, rischia sempre di avvitarsi su se stessa. Landini, in queste ore, si dimostra anche molto scaltro. Sceglie, il leader della FIOM, di combattere la sua battaglia sul campo sindacale ed evita, con oculatezza, il bacio mortale di certa politica nostalgica dei D’Alema, dei Vendola e dei loro figliastri. Ben venga dunque un bel confronto tra due leader capaci, nel loro essere una spanna sopra gli altri, di stimolarsi l’un l’altro. Ben venga, oltremodo, l’astensione dal suddetto confronto di nani, nanerottoli e cortigiani capaci di essere tanto abili giullari delle corti di turno quanto incapaci scudieri dal cuor di coniglio. Che la tenzone abbia inizio.

ma Gisippo … dopo lunga tencione vel pur mandò” –Boccaccio-

Renzi gioca con la Camusso

Renzi-Camusso

Importante botta e risposta tra Susanna Camusso e Matteo Renzi.

Il primo colpo viene sparato dal segretario della CGIL che accusa il segretario del Partito Democratico di prendere come modello per il suo Jobs Act addirittura la Thatcher.

Con le dovute rime la risposta del Premier che precisa di aver pensato non alla Lady di ferro ma piuttosto ai troppi lavoratori dimenticati da un sindacato impegnato solamente a difendere posizioni ideologiche.

Così come successo con Grillo, Renzi non si nasconde neanche con la CGIL. Non solo accetta la sfida ma parte immediatamente al contrattacco e le prime reazioni non tardano a confermare quello che molti già sapevano: sul piano della comunicazione l’ex sindaco di Firenze non ha eguali.

Chi rischia molto da questo confronto è proprio la Camusso. Il segretario con il più basso indice di gradimento della storia recente della CGIL, ha seriamente rischiato di consumare in solitudine il suo istinto autolesionista. A sorpresa è stato il leader della Fiom, Maurizio Landini, a permetterle di non affondare affiancandosi alla collega sindacalista nelle critiche all’azione governativa.

Resta da vedere come la prenderanno gli iscritti alla Fiom, notoriamente di buona memoria, che non dimenticano le tante umiliazioni che la CGIL ha loro riservato. Vedremo se anche i “duri e puri” della Fiom, gli unici ancora a colorare di un rosso vivo le sfumature di un sindacato oramai sbiadito, accetteranno le lusinghe dei compromessi o se avranno il coraggio di staccare la spina ad una zavorra piena di totem ed edificare un sindacato moderno, dinamico e finalmente al passo con i tempi.

Renzi può starsene tranquillo ad aspettare gli assist che la Camusso non smetterà di servigli, dalla sua ha la tranquillità di chi è consapevole che l’alleanza tra “compagni” così tanto diversi può durare al massimo il tempo di un autunno. Molto si discute sulla “temperatura” che avrà questa stagione ma in pochi riflettono che in fondo a deciderla saranno proprio quei lavoratori che, in un anno, hanno ottenuto da Renzi più di quello che la Camusso ha promesso negli ultimi dieci anni. Landini gode di stima e fiducia ma non possiede il dono della taumaturgia per guarire chi, imboccato un tunnel, non vede altra luce se non quella di un treno pronto ad investirla a velocità doppia.

Published in: Senza categoria on 20 settembre 2014 at 02:12  Lascia un commento  
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Lettera alla Camusso

Cremaschi

Cara Camusso,

quello che è successo al compagno Cremaschi è inaccettabile. Forse non sai che Giorgio Cremaschi ha dato tanto sia alla FIOM che alla CGIL. Le sue battaglie sono sempre state battaglie di civiltà ed il suo punto di vista è sempre stato il punto di vista dei lavoratori che tu oggi dici di rappresentare. Il valore aggiunto che Giorgio Cremaschi ha dato al movimento sindacale ha contribuito a creare quella cultura del lavoro dalla quale anche tu dovresti attingere spunti ed idee. Il suo essere originale e non omologabile rende Cremaschi prezioso ma, a volte, anche scomodo. Il suo incessante pungolare i vertici del sindacato con provocazioni intelligenti e mai fini a se stesse dovrebbe essere riconosciuto come un atto di profonda appartenenza e vicinanza alle sorti del sindacalismo italiano. Nella lenta ed inesorabile decadenza del sindacato dovresti, cara Camusso, fidarti maggiormente delle critiche lanciate da chi, negli anni, ha dimostrato di tenere veramente e vivamente al sindacato stesso. L’aver mandato due fascisti muniti di tessera del servizio d’ordine della CGIL a prendere a calci uno che per anni li ha difesi e rappresentati, potrebbe segnare un punto di non ritorno della deriva di un sindacato che rischia di essere l’ombra rarefatta di quello straordinario strumento di emancipazione dei lavoratori e del lavoro. Con profonda tristezza un iscritto: Tony Mariotti Tessera CGIL 2014 n. 2494050.